Montato dalla stagione 21, La machine de mort khmère rouge (2003)
Tale
Tre giornalisti francesi si recano in Cambogia nel 1978 dopo aver ricevuto un invito dal regime dei Khmer Rossi, imbarcandosi in un’avventura pericolosa. Candidatura ufficiale della Cambogia per la categoria “Miglior lungometraggio internazionale” della 97a edizione degli Academy Awards nel 2025. Capolavoro assoluto. Ho aspettato tutta la settimana per avere la possibilità di vederlo, e ora ho sperimentato quest’opera d’arte.
Questo è un film meraviglioso, è una specie di documentario/film storico, credo, ma comunque, è un’opera d’arte
Guardare questo film in formato 4:3 con riprese statiche è davvero un’esperienza nuova per me, per non parlare del fatto che le persone al cinema sono davvero concentrate sul film, nessuno fa rumore. La composizione delle riprese dalla scena iniziale alla fine mi ha davvero impressionato, le riprese di bilanciamento sono così belle che non vedevo come avremmo potuto rendere semplici riprese di bilanciamento belle così, anche le riprese modello. Mi emozionavo sempre quando il personaggio si assumeva il rischio di fare qualcosa, alcune scene sono solo un invito ma io pensavo già che sarebbero stati uccisi. Questo è diverso dagli altri film sui Khmer Rossi, è un film dal punto di vista di un’altra persona, quella straniera.
L’hanno fatto bene ma il finale non era abbastanza buono
Ero solito guardare le scene tragiche dei Khmer Rossi ma eccone una nuova, si divertono e giocano ma non dura a lungo. Sono stati fortunati a incontrare un buon compagno ed erano amici di Pol Pot, altrimenti sarebbero morti il primo giorno. Sono molto grato per quello che hanno fatto per esplorare la verità sui Khmer Rossi, anche se è stata la cosa più pericolosa da fare. Se si fossero concentrati di più sul finale, probabilmente sarebbe stato il miglior film, posso dire.
Il fatto è che usano veri film dei Khmer Rossi per combinarli con i film che stanno realizzando e i risultati sono davvero buoni, è davvero impressionante
E un’altra cosa riguarda la narrazione, usano pochi umani per raccontare la storia, è un modo creativo di farlo, ma ne usano molto e in alcune parti non racconta abbastanza al pubblico. La concept art che usano per rappresentare il personaggio (non so come si chiama), usando il tempismo della telecamera invece del movimento del personaggio, racconta la storia con la colonna sonora ed è su un altro livello. E Sophana ha detto di nuovo: “Adoro le riprese in cui filmano Alain con Pol Pot, non ha volto, la scena è girata dalla sua ombra alla posizione di Alain e tutto è ombreggiato dalla sua ombra tranne il volto di Alain, e ci racconta completamente la sensazione che Alain ha provato con il suo vecchio amico. L’intero film non ha una sola scena in cui ci mostrano il volto di Pol Pot, non importa da quale angolazione filmino, vediamo solo il suo volto nell’inquadratura.
95/10A proposito, è un film fantastico, non perdertelo!
Sto studiando cinema documentario in questo momento, quindi questo film mi dà davvero il miglior consiglio per i miei studi e sì, dopo aver studiato cinema documentario ho pensato che il cinema documentario non fosse affatto male e mi ha aiutato a capire meglio il film.